La Valle d'Aosta chiede al Governo italiano di riconoscere la particolare situazione dell'arco alpino e di avviare politiche specifiche per le zone montane, anche in ambito transfrontaliero, per ciò che concerne i cambiamenti climatici. Lo prevede una risoluzione, approvata dal Consiglio regionale quasi all'unanimità (astenuto Stefano Ferrero di Mouv') dopo un ampio dibattito. La Regione alpina volendo "fare propria l'esigenza di migliorare la generale situazione ambientale del Pianeta" metterà in campo alcune iniziative educative sui modelli di consumo sostenibili (produrre meno rifiuti, sprecare meno acqua e meno energia) e organizzerà un ampio momento di confronto. Sarà anche attivato un tavolo istituzionale tra Regione ed Enti locali per coordinare le azioni da intraprendere sul territorio. "Visto che il Consiglio regionale, nel dicembre scorso, ha approvato un ordine del giorno all'unanimità che fissa l'obiettivo 'Fossil Fuel Free' ossia il termine entro il quale la Regione non utilizzerà più fonti energetiche di origine fossile, noi riteniamo che sia inderogabile, un'azione drastica e convinta, che veda la partecipazione di tutti, sia delle Istituzioni sia della cittadinanza", ha spiegato la consigliera di Adu Daria Pulz, presentando la risoluzione. Secondo l'assessore all'Ambiente Albert Chatrian "dobbiamo collaborare per scrivere la strategia 2030 della Valle d'Aosta, coinvolgendo soggetti diversi e dando risposte non solo ai giovani che manifestano. Da questo atto politico dobbiamo partire per poi tradurre le intenzioni in azioni sul bilancio triennale e sulla programmazione 2021/2027".
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