"Le disposizioni in materia di
celiachia non sono stabilite a livello regionale ma sono
definite da specifico decreto ministeriale in vigore dal 2001 e
modificato nel 2016 e 2018. Questo prevede che sia l'Usl a
rilasciare buoni di credito, secondo criteri fissati a livello
statale, per l'acquisto di prodotti privi di glutine a carico
del Servizio sanitario, stabilendo i prodotti rimborsabili e che
questi siano erogati direttamente dai centri di cura, dalle
farmacie e dagli esercizi convenzionati. La proposta di legge
presenta pertanto un'incompatibilità normativa nella modalità di
erogazione dei prodotti, così come evidenziato anche dal
Direttore della struttura semplice farmacia territoriale
dell'Usl". Lo ha detto l'assessore regionale alla sanità, Carlo
Marzi, motivando la decisione di non sostenere la proposta di
legge della Lega Vda sui buoni per i celiaci.
"Per l'Usl - ha aggiunto - un modello di rimborso basato sulla
rendicontazione dei giustificativi cartacei delle spese
sostenute dagli assistiti sarebbe anacronistico e ingestibile,
sia perché non si potrebbe monitorare efficacemente la congruità
delle forniture e la loro qualità sia per la mole ingestibile di
controlli manuali. Ad oggi l'impegno sul tema celiachia da parte
dell'Assessorato e dell'Azienda è continuo e collaborativo e si
è definito con la creazione nel 2023 del Tavolo tecnico
interistituzionale sulla celiachia, che è il luogo preposto per
ascoltarsi e migliorare. L'argomento è al centro dell'attenzione
da parte del Tavolo coordinato dal Dipartimento sanità e salute,
al quale partecipa attivamente anche l'Associazione celiachia.
Sul tema abbiamo importanti novità volte alla digitalizzazione
dell'attuale modello di gestione e, quindi, all'apertura della
collaborazione con la grande distribuzione".
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