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In evidenza
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In collaborazione con Sanità e politiche sociali
A partire da ottobre la struttura
complessa di Gastroenterologia dell'Ospedale Parini di Aosta ha
a disposizione un nuovo strumento all'avanguardia per la
diagnosi delle malattie epatiche. Si tratta del "Fibroscan",
dispositivo innovativo che "consente, attraverso un esame
rapido, indolore e non invasivo, di diagnosticare precocemente e
con precisione malattie croniche del fegato, evitando l'uso
della biopsia epatica e le complicanze ad essa associate, e di
monitorarne l'evoluzione nel tempo, così come raccomandato dalle
linee guida internazionali". Lo ha comunicato, in una nota,
L'Usl della Valle d'Aosta.
"Si tratta di una tecnologia che utilizza ultrasuoni - spiega
Stefano Okolicsanyi, responsabile della Struttura - per valutare
l'elasticità del tessuto epatico e rilevare la presenza di
fibrosi e cirrosi. Sfruttando la velocità di propagazione degli
ultrasuoni attraverso il fegato, questo dispositivo ci fornisce
un valore numerico che quantifica la presenza di fibrosi e di
steatosi (accumulo di grasso) nel fegato. Il modello, appena
acquisito e installato negli Ambulatori della Gastroenterologia
del "Parini", ci permette di venire incontro alle esigenze della
popolazione valdostana che fino a ora doveva recarsi presso le
strutture piemontesi per eseguire l'esame diagnostico con questa
nuova tecnologia".
In particolare, il Fibroscan permette di quantificare sia la
"consistenza" del fegato in termini di fibrosi o cirrosi, sia la
steatosi, aiutando a distinguere tra steatosi e la sua forma
evolutiva, la steatoepatite, che si prevede diventerà entro
pochi anni la principale causa di trapianto di fegato.
"Attualmente - aggiunge Okolicsanyi - circa il 20% della
popolazione affetta da cirrosi in Valle d'Aosta presenta una
steatoepatite, un dato che purtroppo è in costante crescita
negli ultimi anni. Grazie a questo nuovo approccio diagnostico
saremo in grado di offrire ai pazienti un strumento non invasivo
per monitorare l'efficacia dei trattamenti sia dietetici sia
farmacologici".
In collaborazione con Sanità e politiche sociali
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