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Dalla Chiesa italiana in dono 2.200 ventilatori a 31 carceri

Dalla Chiesa italiana in dono 2.200 ventilatori a 31 carceri

Per aiutare nell'estate rovente, portati anche dal card. Zuppi

ROMA, 29 luglio 2024, 15:22

Redazione ANSA

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Nell'estate rovente che si sta attraversando, un gesto di solidarietà verso i detenuti delle carceri italiane. La Chiesa infatti ha disposto la donazione di 2.200 ventilatori per gli Istituti penitenziari sparsi nel Paese.
    "Talvolta, anche un semplice e lieve soffio d'aria può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione - si legge nella lettera inviata dal segretario generale della Cei, mons.
    Giuseppe Baturi, al capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Giovanni Russo -. La Chiesa desidera ricordare la propria vicinanza ai detenuti, ribadire che c'è vita oltre quelle sbarre e che loro sono nella condizione di poter sperare che un giorno, dopo il percorso riabilitativo, quelle porte possano riaprirsi".
    Da qui l'iniziativa "Semi di tarassaco volano nell'aria". "La Chiesa, come il tarassaco, fiorisce, si apre e - grazie al soffio dello Spirito - si scoprire presente oltre le sue stesse mura, anche tra i detenuti", sottolinea ancora Baturi".
    La donazione di 2.200 ventilatori a 31 carceri da un capo all'altro della Penisola, "per aiutare i reclusi, soprattutto i più fragili della sezione 'Infermieria', ad affrontare il caldo estivo con un minor disagio", viene realizzata dalla Cei in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica e l'Ispettorato generale dei cappellani delle carceri.
    Le consegne sono state effettuate già da giugno. È stato il card. Matteo Zuppi a dare il via all'iniziativa il 12 giugno, consegnando 80 ventilatori alla Direzione della Casa Circondariale femminile di Rebibbia a Roma. "È la carezza di una madre che vi sta vicino", ha affermato rivolgendosi alle detenute. Si tratta, ha aggiunto, di "un piccolo gesto, ma l'amore è nelle cose semplici. Le attenzioni le ritroviamo nelle buone parole, nell'ascolto paziente; altre volte in gesti grandi o piccoli, come questo". Facendo riferimento al titolo del progetto, Zuppi ha sottolineato che "come i fiori del tarassaco, i soffioni, volano dappertutto, così l'affetto della Chiesa arriva in carcere, portando un po' di sollievo".
    "Un dono simbolico che dice l'attenzione per questa nostra comunità, dove si tocca con mano la povertà", ha detto Nadia Fontana, direttrice della Casa circondariale, che ha espresso "gratitudine alla Conferenza Episcopale Italiana, ai cappellani, ai volontari che sempre, con spirito di carità, ci sostengono, senza pretendere nulla in cambio, facendoci sperimentare un conforto materiale e spirituale costanti".

 "Un ventilatore non risolve il problema cronico delle carceri, è vero. Un ventilatore, però, potrebbe cambiare la giornata ad una persona detenuta: anche questo è vero. Oppure rendergli più umana una notte, così da rendere migliore la giornata successiva fatta di lavoro, studio o quant'altro",  ha detto all'ANSA don Marco Pozza, parroco del carcere "Due Palazzi" di Padova.  "Il regalo di un ventilatore è stata una sorta di carezza da parte della Chiesa 'andata a ruba' nel nostro carcere di Padova - sottolinea don Pozza -: certe volte basta poco per far sentire una presenza amica". Secondo il cappellano del carcere di Padova, è' bellissima la premura che la Costituzione Italiana riserva al carcere: questa premura, però, se non ci sono le condizioni minime per tentare di renderla concreta, rimane una bella parola. Non tocca la pelle di una persona". "Non esagero nel dire che l'umanesimo passa anche attraverso questi gesti minimi, dal sapore semplice: i poveri, e non solo loro, non dimenticheranno mai come li hai fatti sentire nel momento del bisogno", aggiunge don Pozza. 

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