"A nome dei vescovi italiani desidero manifestare il più grande affetto, la stima e la gratitudine per ciò che siete e per ciò che fate".
Così il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell'omelia della messa presieduta a Verona a conclusione della Route nazionale delle Comunità capi 2024 dell'Agesci.
"In questo
nostro tempo di guerra siate testimoni di pace! - ha
raccomandato - I vostri gruppi siano luoghi in cui si costruisce
e si custodisce la pace attraverso un'accoglienza vera per
sconfiggere l'odio e il pregiudizio, l'ignoranza e la violenza
nelle parole, nelle menti e nelle mani, disponibilità a
relazioni riconciliate tra voi e con tutti". Secondo Zuppi,
"così si disarmano le menti, i cuori, le mani". "Viviamo in un
tempo di emergenza educativa: siate capaci di scelte coraggiose,
di essere riferimenti, specie verso quelle ragazze e quei
ragazzi che sono più emarginati!", ha proseguito. "Recuperate lo
spirito missionario dello scautismo accogliendo tutte e tutti e
condividendo con loro la bellezza della vostra esperienza".
Parlando della "sinodalità ecclesiale", il presidente della Cei
ha definito l'Agesci "una associazione ecclesiale, ma non
clericale": "la vostra esperienza di democrazia associativa vi
rende esperti di processi in cui ognuna e ognuno è chiamato a
contribuire, senza esibizione e protagonismo, ma con tanta
responsabilità". E quindi "fatevi voce nella Chiesa delle
domande e delle provocazioni di coloro che si sentono ai margini
e siate per quelle stesse persone il volto di una Chiesa che
accoglie tutti", ha esortato.
"Viviamo in un tempo di crisi della democrazia e della
partecipazione democratica - ha detto ancora il cardinale -:
siate nelle vostre comunità custodi del bene comune e testimoni
di un agire politico concreto, davvero disinteressato perché con
un unico interesse: la persona". "Non accontentatevi di slogan e
sfuggite alla pericolosa e colpevole polarizzazione o vuota
proclamazione di valori, ma si traduce in azione concreta a
favore dei più fragili e dei più bisognosi, in particolare i
ragazzi e i giovani", ha continuato. "Viviamo un tempo in cui
nel nostro Paese è ancora forte e insidiosa la pratica
dell'illegalità e delle scorciatoie compiacenti in nome della
convenienza personale - ha denunciato Zuppi -. In questo anno in
cui celebriamo i trent'anni dell'omicidio di don Peppe Diana,
parroco di Casal di Principe e Assistente ecclesiastico
dell'Agesci, continuate ad essere testimoni e educatori di
legalità e di giustizia, senza compromessi e senza impegni a
spot o per i sondaggi, come condizione essenziale per costruire
il bene comune e insegnare ad amarlo e difenderlo tutti i
giorni". Infine, "seguendo la testimonianza di don Giovanni
Minzoni, sappiate scegliere e educare alla vera libertà,
affrontando ogni fascismo, totalitarismo e violenza come le
Aquile Randagie, senza paura di rinunciare per scegliere e
trovare ciò che è buono e bello, ciò che Cristo e la coscienza
ci indicano come giusto".
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