Le schiavitù vissute dagli altri ma anche nella quotidianità, da ognuno di noi.
Provare il senso che la libertà dona e pensare a chi la libertà non può viverla, perché imprigionato nel corpo oppure nella mente.
Sentire la
sofferenza di una umanità che sembra senza speranza. La prima
parte della giornata di oggi della "Cattedra dell'accoglienza",
in corso a Sacrofano vicino Roma, è stata dedicata alla
schiavitù di cui hanno discusso relatori che si occupano delle
ingiustizie dei più fragili, colpevoli di essere nati in Paesi
condannati a sopravvivere con le difficoltà. Moderato da Alessia
Pesci del Cnca, don Mattia Ferrari, cappellano della ong
Mediterranea saving humans, Alfio Nicotra di "Un ponte per" e
Angelo Magni del consiglio direttivo di Mary's Meals Italia.
"È fondamentale unirsi, unire le persone che praticano la
solidarietà per mostrare la bellezza che c'è nella solidarietà,
nell'accoglienza che è l'unica cosa capace di vincere questa
sfida culturale che stiamo affrontando", ha detto don Mattia
Ferrari.
Di guerre e ingiustizie ha parlato Nicotra ricordando che "in
questi tre anni di conflitto in Ucraina, sono stati tanti i
piani presentati dall'Occidente, piani che neppure sono stati
letti dalle nostre democrazie che hanno fatto rullare il tamburo
degli armamenti".
A essere stato tradito è stato anche l'obiettivo Onu di zero
fame nel mondo. "In alcuni Paesi del sud dell'Africa ci sono
persone stanno morendo di fame a causa di una forte siccità.
Persone che non hanno di che vivere e mangiare: c'è una
emergenza in atto a cui se ne associa un'altra che coinvolge 60
milioni di persone nel mondo che sono in crisi di fame e che non
hanno accesso all'istruzione", ha aggiunto Magni.
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