C'è una fattoria nel villaggio
palestinese di Nahalin, nella campagna a sud-ovest di Betlemme,
che da generazioni coltiva non solo viti e ulivi ma anche
occasioni di dialogo. Nonostante le difficoltà della convivenza,
aumentate in misura esponenziale dopo il 7 ottobre, "abbiamo
trasformato la fattoria in un luogo di condivisione, in cui
tutti sono i benvenuti". Lo racconta Daoud Nassar, l'ultimo
discendente della famiglia cristiana che da diverse generazioni,
con la sua "tenda delle nazioni", cerca di non spegnere la
fiammella del dialogo in quel Medio Oriente ancora una volta
incendiato dalle divisioni e dalla guerra. "Mio padre era
convinto che la comunità cristiana avesse un ruolo cruciale
nella costruzione di un futuro di riconciliazione", dice Daoud
che ha deciso, nonostante tutto, di continuare a coltivare
questo sogno.
La storia di Daoud è una delle esperienze virtuose raccolte
nel libro "Gli Irriducibili della pace" di Chiara Zappa, con la
prefazione della cantante Noa, per Ts Edizioni.
C'è poi suor Nabila, che ha vissuto nell'inferno di Gaza fino
a qualche mese fa. Era lei a fare da tramite tra il Papa, che
telefonava tutti i giorni (e continua a farlo) e i fedeli della
parrocchia della Sacra Famiglia che vivono tutti insieme, un po'
per farsi coraggio un po' perché molti di loro non hanno più una
casa. "Oggi più che mai mi sento di gridare - dice suor Nabila
all'autrice del libro - che la pace è l'unica via. Bisogna
puntare sul dialogo, sul negoziato. La guerra porta solo morte e
distruzione, nessuna soluzione ai problemi. Il Papa è l'unico
che non ha mai smesso di ripeterlo, mentre i leader del mondo
sono rimasti a lungo in silenzio di fronte all'agonia di un
popolo intero. Che invece ha il diritto di vivere, come
qualunque altro popolo al mondo".
Nel libro tante le storie degli "irriducibili" che non
vogliono arrendersi all'odio: c'è Layla, palestinese, che ha
perso il figlio neonato a causa di uno degli assedi israeliani
in Cisgiordania. Dopo molto tempo prigioniera dell'odio, ha
incontrato l'associazione Parents' Circle, un forum di famiglie
che promuove percorsi di riconciliazione fra persone che hanno
subito un lutto a causa del conflitto. C'è poi Chen, un tempo
ufficiale dell'esercito israeliano che oggi combatte
l'occupazione attraverso il teatro. Tanti i volti raccontati di
quel popolo che chiede pace, come ripete sempre Papa Francesco.
"Siamo tutti un'unica, addolorata famiglia umana", sottolinea
nell'introduzione Noa, la cantante che si batte da sempre per la
convivenza pacifica nella sua terra. "Noi, i milioni di
israeliani e palestinesi che stiamo soffrendo e siamo torturati
- aggiunge -, non siamo la nostra leadership".
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