I segni di speranza del nostro tempo
alla luce dell'avvio del Giubileo è stato il tema al centro
degli interventi del presidente della Cei, il card. Matteo
Zuppi, e la scrittrice Dacia Maraini ospiti del programma "Alle
porte del Giubileo" su Tv2000.
Il presidente dei vescovi italiani e la scrittrice partono
dal motto del Giubileo 'Pellegrini di speranza'. "La speranza -
osserva il card. Zuppi - non è un superamento dei problemi ma è
entrare dentro i problemi e risolverli. Molte volte pensiamo che
la speranza sia una scorciatoia. La speranza è affrontare il
male, dentro il buio bisogna credere e cercare la luce". "Sono
perfettamente d'accordo con il cardinale Zuppi - replica Dacia
Maraini - La speranza è costruzione, non qualcosa di vago che
casca dal cielo. Vuol dire affrontare i problemi con razionalità
e intelligenza. In questo momento purtroppo c'è una cultura
della disperazione, della rassegnazione, della passività. Chiudo
le porte e non voglio sapere niente. Invece bisogna aprire le
porte, guardare quello che succede nel mondo e affrontare i
problemi".
Nel corso del Giubileo 2025 verranno canonizzati i beati
Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. "Entrambi - ricorda il
card. Zuppi - nelle difficoltà hanno avuto un grande amore per
il Signore. Chi cerca il Signore trova tutte le felicità. Il
Papa parla infatti dei santi della porta accanto". "Oltre ad
essere santi - dice la Maraini - sono dei modelli civili che
andrebbero sempre meglio conosciuti. Vorrei dare loro un valore
anche civile. Siamo tutti dentro una cultura cristiana ma non
basta solo baciare il Crocifisso bisogna anche comportarsi bene.
I valori cristiani sono anche valori laici: occuparsi
dell'altro, essere generosi, avere fiducia nelle proprie idee".
"Il Giubileo della speranza ha molto da dire - conclude il
card. Zuppi - ci insegna a riconoscere i poveri e soprattutto a
guardarli con il cuore".
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