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Giubileo e turismo delle radici, un binomio possibile

Giubileo e turismo delle radici, un binomio possibile

Un evento promosso dall'ambasciata italiana presso la Santa Sede

ROMA, 26 marzo 2025, 16:11

Redazione ANSA

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Coniugare il passaggio alla porta santa con le tradizioni popolari del proprio paese di nascita, il grande evento giubilare di Roma con il percorso dei tanti cammini di fede che attraversano l'Italia.

Tutto questo è possibile perché "il pellegrinaggio è anche valorizzazione delle nostre tradizioni e il turista si fa pellegrino e il pellegrino si fa turista grazie al dialogo tra fede e cultura".

Lo ha detto mons. Graziano Borgonovo, sottosegretario al Dicastero dell'Evangelizzazione, intervenendo al convegno "Giubileo 2025 e turismo delle radici" organizzato dall'ambasciata italiana presso la Santa Sede. Ad introdurre i lavori l'ambasciatore Francesco Di Nitto che ha messo in evidenza appunto il possibile connubio virtuoso "tra i milioni di pellegrini che stanno confluendo a Roma per l'Anno Santo e il ritorno alle radici di tanti italiani che vivono all'estero".
    Il turismo delle radici è un progetto che il ministero degli Affari esteri porta avanti già da tempo, come ha ricordato Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie. "Tra i fattori identitari che legano al Paese i nostri italiani all'estero e i discendenti degli italiani ci sono proprio le tradizioni religiose che permangono nel tempo, anche più della stessa lingua che dopo generazioni si può perdere". E allora non solo c'è un ritorno nel borgo di origine ma anche l'organizzazione di feste e riti religiosi nei nuovi paesi dove si è scelto di vivere. Il ministero ha lanciato il progetto Italea che "mira ad attrarre italiani all'estero e italo-discendenti intenzionati a scoprire i luoghi e le tradizioni delle proprie origini, fornendo un insieme di servizi per agevolare il viaggio in Italia".
    Tra i fattori identitari, oltre alla lingua, il cibo, le tradizioni religiose, c'è la musica popolare, "la colonna sonora della nostra storia che ha attraversato migrazioni, guerre, difficoltà del paese", ha sottolineato Antonio Corsi, consigliere del ministro Antonio Tajani per la promozione delle attività culturali e musicali. Sono 14mila le compagini musicali, tra bande e cori. Saranno al centro del Giubileo delle bande musicali e della musica popolare il 10 e 11 maggio.
    Il turismo che cambia è stato al centro dell'intervento di Gianluigi Tombolini, consigliere del Mae per la valorizzazione del turismo nei territori. "Da un turismo di località siamo passati ad un turismo di esperienza", ha detto sottolineando che questa industria può crescere ancora perché diventa "destagionalizzata e dunque può offrire posti di di lavoro per tutto l'anno".
    La possibilità di coniugare turismo e fede è stato anche al centro del ragionamento di don Michele Gianola, sottosegretario Cei, che ha presentato l'esperienza dei cammini della fede, sette percorsi giubilari che coinvolgono anche le diocesi sul territorio.
    Poi focus sul Giubileo che entro la fine dell'anno avrà visto "l'accoglienza di 30-35 milioni di pellegrini", come ha ricordato il Commissario per l'accoglienza del Giubileo 2025 Agostino Miozzo. L'evento più impegnativo sarà tra fine luglio e i primi di agosto, il Giubileo dei giovani, al quale sono attesi oltre un milione di ragazzi. Infine l'esperienza del turismo delle radici e dei cammini religiosi in tutto il Paese, dalla Calabria alle Marche, da Aquileia a Sant'Angelo dei Lombardi, passando per percorsi, anche naturalistici, da scoprire in Garfagnana e nella zona della Majella.
   

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