Utilizzare dei 'mattoni viventi'
che producono energia grazie a dei batteri per dare un futuro
alternativo a Venezia, che a causa di cambiamenti devastanti nel
rapporto con il crescente livello della marea, rischia di essere
riappropriata dal mare. Questa la visione futuristica del
progetto Liar (Living Architecture) che attraverso il "Living
Brick" utilizza un'innovativa tecnologia che integra le
microbial fuel cells all'interno dei tradizionali materiali per
l'architettura come i mattoni e listelle di rivestimento
utilizzati per riciclare le acque reflue e produrre energia. Il
progetto è stato presentato oggi a Venezia da Rachel Armstrong
della Newcastle University coordinatrice del progetto e da
Davide De Lucrezia, di Explora Biotech, società italiana che ci
occupa della parte microbiologica del processo.
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