"Fatela cantare e basta, che non
si venga a dire adesso che serve lo ius soli per questo caso".
Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, tende a
spegnere le polemiche sulla vicenda della ragazzina 15enne di
genitori africani, nata in Italia, alla quale gli organizzatori
di un concorso canoro a Verona hanno negato l'iscrizione alla
gara perchè "non italiana". "Abbiano ben altri problemi - ha
commentato Zaia - che star qui a vietare ad una ragazzina di
cantare in un concorso. Si faccia questo atto e si eviti di
aprire un'altra polemica, magari con qualcuno che ci venga a
dire che per risolvere questi problemi ci vuole lo ius soli".
"Lo ius soli - ha ricordaro Zaia - mi vede contrario, perchè il
buon senso deve risolvere problemi come questi senza fare delle
leggi. Si tratta semplicemente di dare un segnale di civiltà;
non si arrivi a dire che serve lo ius soli. Fatela cantare e sia
finita qui".
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