La presenza del microbatterio
Chimera, che si annida nel macchinario che assicura la
circolazione extracorporea durante gli interventi di
cardiochirurgia, è ritenuta all'origine del decesso del dottor
Paolo Demo, 66 anni, morto lo scorso 2 novembre dopo un calvario
di sofferenze all'ospedale di Vicenza. Era stato lo stesso
medico, prima di morire, a indagare sull'origine dell'infezione
che lo stava uccidendo. Operato nel gennaio 2016, e rioperato a
dicembre 2017, Demo aveva lasciato al suo legale, Pier Carlo
Scarlassara, i documenti per approfondire l'accaduto. Ora tutto
è condensato in un esposto messo nelle mani della magistratura,
chiamata a verificare responsabilità della struttura sanitaria
vicentina, a cominciare da un'autopsia.
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