Il traffico merci generato dai
porti di Venezia e di Chioggia da gennaio a settembre viene
stimato in 19,6 milioni di tonnellate, in flessione del 3,97%
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il dato rappresenta una media pesata tra il risultato
negativo di Venezia (-5,3%) e quello positivo di Chioggia
(+34,8%). La flessione percentuale - informa l'Autorità portuale
dell'Adriatico Settentrionale - non è di per sé significativa,
se si considera l'andamento storico dei flussi che a Venezia
tendono a registrare un picco negativo nel terzo trimestre, ed è
in linea con i dati 2018 e 2017. E' piuttosto il rallentamento
del primo semestre 2019, corrispondente alla frenata del
commercio internazionale, a pesare sui volumi complessivi,
uniformi sulle principali tipologie di carico (energetico,
agroalimentare, siderurgico e chimico).
In controtendenza i container, nei primi tre trimestri
negativo (-3,8% pari a -17.729 teu) ma positivi considerando i
soli contenitori pieni (+0,7% pari a +2.371 teu). In questo
comparto pesa notevolmente la riduzione di pescaggio del porto
veneziano, che incide sulle toccate del servizio diretto.
L'aumento dell'1,7% dei crocieristi conferma infine il buon
risultato anno su anno (+1,4%).
Il buon risultato di Chioggia (+245 mila tonnellate) si deve
principalmente alla crescita del comparto minerali, cementi e
calci (+21,4%) e alle merci varie (+72,6%) che comprendono anche
i colli eccezionali e i prodotti siderurgici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA