/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mafia: pentito,Denaro nascosto in Veneto

Mafia: pentito,Denaro nascosto in Veneto

Avvocato Centineo,pentito che lo accusa inattendibile

VENEZIA, 21 novembre 2019, 13:12

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Messina Denaro, il boss della mafia latitante da oltre vent'anni, si sarebbe nascosto per un breve periodo, nel 2014, in Veneto, in una cantina di Salgareda (Treviso). Ciò emerge dalle rivelazioni di un pentito, Emanuele Merenda il quale avrebbe detto ai magistrati che ad ospitare il 'capo dei capi' sarebbe stato un palermitano, Vincenzo Centineo, da tempo residente a Salgareda, coinvolto nell' inchiesta sulla presenza dei clan Casalesi sul litorale veneto, ad Eraclea."Il mio cliente non ha mai ospitato, ne' in alcun modo favorito, la latitanza di alcun boss di associazioni a delinquere, e le dichiarazioni rese nei suoi confronti da Merenda sono già state valutate come prive di alcun riscontro, data anche la recente pronuncia del Tribunale collegiale di Pordenone che lo ha di fatto ritenuto inattendibile"precisa l'avv.Guido Galletti,legale di Centineo, il quale osserva che, lo stesso procedimento, "ha accertato gravi motivi di rancore serbati da Merenda nei confronti di Centineo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza