Un nuovo modo di vedere il suolo,
innalzandolo dalla tradizionale dimensione "terra terra" a
paesaggio vero e proprio, mix di natura e segno della mano dell'
uomo, teatro di usi e abusi che superano il limite come nel caso
della "Terra dei fuochi" ma allo stesso tempo laboratorio di
sperimentazioni ambientali virtuose se nell' asfalto possono
trovare spazio giardini e isole verdi. Il tema, ricco di
implicazioni, anima la sedicesima edizione delle giornate
internazionali di studio sul paesaggio promosse dalla Fondazione
Benetton negli spazi Bomben di Treviso. Progettisti, architetti,
agronomi, artisti, docenti, studiosi, ecologisti si confrontano
nei due giorni di lavori in sedute comuni e in commissioni
concentrate su aspetti specifici. "Vogliamo stimolare una non
tanto piccola rivoluzione culturale, restituendo importanza al
suolo, alla dimensione fisica, etica ed estetica della
superficie terreste, fattore imprescindibile del pianeta Terra -
spiega Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico della
Fondazione". Di suolo si parla spesso solo in termini di
consumo, riferendosi alle molte forme di impoverimento della
città e del territorio praticate dall' intervento umano.
L'urbanista Rosario Pavia osserva che "solo rigenerando il suolo
è possibile contenere la catastrofe climatica e i fenomeni
sociali e politici a essa connessi". Ci sarà spazio anche per l'
immaginazione extraterrestre con Giacomo Certini, professore di
pedologia nella Scuola di Agraria dell'Università di Firenze,
per il quale è necessario coniare una definizione "cosmica" di
suolo, pensando ai materiali che un giorno potrebbero provvedere
al sostentamento di colonie umane al di fuori del nostro
pianeta.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA