(ANSA)-TREVISO, 26 FEB -Al crollo delle vendite del vino, specie
nei paesi asiatici, per via degli effetti del Coronavirus un
imprenditore si trova ora a dover lottare contro la richiesta di
clienti esteri che il prodotto abbia una certificazione di
salubrità e 'sanificazione'."Le misure che mi chiedono sono
inappropriate,ingiustificate e insensate"osserva Sandro Bottega
che vende in 160 paesi con un export dell'85. In due giorni ha
avuto un crollo dell'85% delle spedizioni:"gli autotrasportatori
rinviano di settimane i carichi.C'è un panico generale di tutti
gli operatori italiani e esteri perchè ho sede in Veneto:stop ad
appuntamenti e incontri, non stringono le mani.Ora quest'assurda
richiesta.Gli organi competenti devono comunicare al mondo in
maniera adeguata la salubrità del Veneto, dell'Italia e non la
loro contaminazione".L'azienda non ha avuto disdette di ordini,
anche se nei paesi asiatici c'è stato un crollo di vendite del
70%.Su 165 dipendenti solo 3 lavorano in smartworking a casa
perchè provenienti da paesi a rischio.
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