Un questionario anonimo "per descrivere la situazione degli operatori sanitari italiani di fronte all'emergenza Covid-19".
Lo ha creato e diffuso Ugo Grossi, medico chirurgo all'ospedale di Treviso che in una lunga lettera pubblicata sul sito della società italiana di chirurgia ha raccontato la sua esperienza con il Coronavirus, a cui è risultato positivo dopo un tampone lo scorso 19 marzo.
La
'survey' anonima, creata con la collega Carla Felice, si trova
all'indirizzo https://qmul.onlinesurveys.ac.uk/icovid19. E,
secondo gli ideatori, si è resa necessaria proprio "per via del
tasso dei contagiati fra gli operatori sanitari nel nostro
paese, che tocca il 9%". Nella lettera in cui ha raccontato la
sua esperienza in prima persona con la malattia e i suoi
sintomi, Grossi scrive: "Stavo praticamente autoconvincendomi di
far parte del 'pericoloso' gruppo degli asintomatici e che
bastasse un hashtag e 'iorestoacasa' per fare in modo che tutto
andasse per il verso giusto"."Ma ricordo - dice - di essere
andato a letto più stanco del solito e, nella notte fra 20 e 21,
il sopraggiungere di brividi di freddo e la lettura di 38.6°C
sul termometro cancellarono per sempre il mio nome dal gruppo
degli asintomatici". Ad oggi, racconta, dopo una febbre che "non
ha mai raggiunto il picco iniziale e non ha mai varcato i 37.7
C", non è ancora in grado di riuscire a distinguere gli odori e
i sapori. "La nostra è una missione che non si arrende - si
legge ancora - ma si adatta alle circostanze. Ne stiamo dando
tutti prova concreta".
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