"Se dal 18 maggio potremo riaprire
riapriremo, ma sarà una farsa, i piccoli locali rischiano di non
riaprire più, queste prescrizioni sono per chi ha plateatici o
locali grandi, chi ha posti piccoli non vede la luce". Lo dice
Ennio Sacco, alla guida di due locali dell'antico ghetto di
Padova, l'"Ex" e "Le Strasse", in via Gritti, meta di molti
giovani, e cuore pulsante della movida padovana. Gli esercenti
del Ghetto si stanno organizzando, alla luce delle probabili
linee guida, ma i metri quadri sono pochi. "All' Ex, se va bene,
può entrare una persona - spiega -, alle Strasse ce ne stanno 3:
Se poi non si può stare neanche fuori a bere lo spritz, per voia
del distanziamento, possiamo dire che riapriamo ma solo per dare
un segnare di speranza". La storica osteria All'Anfora, in via
Soncin, tenta di riorganizzarsi: "abbiamo allargato il bancone
per aumentare il distanziamento, dalle 7 persone di prima ora ce
ne staranno in 3 - dicono - e nella sala da 40 siamo ridotti a
15 posti, speriamo vada bene così".
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