Lui è 'l'uomo juke box' che stanco di guardare la chitarra appesa da mesi al muro per colpa del Covid-19, ha dato forza al suo estro creativo non tanto nel mondo delle sette note, ma in quello dell'ingegneria costruendo il 'Bitols Box'. E la musica dal vivo ritorna nella piazza, delle notti nei locali. "La base - spiega Massimiliano Pilotto, alias Bitols (il soprannome che gli amici gli hanno dato per l'amore incondizionato per i 'fab four') di Roncade (Treviso) - è quella di un juke box ma più grande, con un design anni Sessanta, all'interno del quale suono protetto dal plexiglass. Per costruirlo ho preso materiali di recupero come pannelli in legno, il frontale l'ho fatto con le antine e i ripiani in laminato di un vecchio frigorifero, ho aggiunto dei led per dargli luce la sera". La Siae è rimasta basita, s'è consultata e alla fine ha concesso il permesso di 'posteggiatore con strumento meccanico'. Adesso Bitols può suonare nei locali.
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