Bruno Racine, parigino ma con
l'Italia nel cuore, parla del nuovo incarico di direttore di
Palazzo Grassi e Punta della Dogana, le due sedi a Venezia della
Collezione Pinault, come di "una sfida stimolante", ancor più in
un'epoca che deve fare i conti con una nuova realtà dettata
dalla pandemia. Una fase, dice, in cui tutte le istituzioni
culturali "sono chiamate a ripensare le proprie attività, il
rapporto con il pubblico ora locale e domani di nuovo
internazionale".
Il neo direttore, nominato ad aprile, ma giunto in laguna a
fine maggio - "sconvolto nel vedere una città vuota che adesso
mi sembra si stia riprendendo" -, ha in programma
l'inaugurazione, l'11 luglio prossimo, di tre mostre programmate
per marzo e rinviate a causa del Covid19: a Palazzo Grassi, un
progetto espositivo inedito dedicato al fotografo Henri
Cartier-Bresson, realizzato con la Bibliotheque nationale de
France, in collaborazione con la Fondazione Cartier-Bresson, e
una monografica "Youssef Nabil. Once Upon a Dream"; mentre a
Punta della Dogana una collettiva con le opere di 60 artisti di
generazioni e tendenze diverse, dagli inizi del '900 ad oggi,
"Untitled, 2020. Tre sguardi sull'arte di oggi".
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