Dal 24 ottobre, a Palazzo
Zabarella, a Padova, sono protagonisti "I Macchiaioli", con 110
opere, anche inedite, realizzate da maestri come Giovanni
Fattori o Telemaco Signorini, Silvestro Lega o Vincenzo
Cabianca, espressione di un movimento che si impose sulla scena
nella seconda metà dell'800 e che svolse un ruolo di primo piano
nella storia dell'arte, e non solo, della nascente Italia unita.
Una corrente artistica che testimoniò lo spirito risorgimentale
di una nazione e quindi centrale - come ha sottolineato Federico
Bano, dell'omonima Fondazione promotrice della mostra, a cura di
Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca - appare il sottotitolo
scelto: "Capolavori dell'Italia che risorge", dove fondamentale,
in epoca di pandemia da Covid-19, risalta il verbo "risorgere".
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