Una consulta della legalità
partecipata da tutte le categorie economiche e formazione agli
imprenditori per combattere le infiltrazioni mafiose sul
territorio veronese. E' il progetto presentato dalla Camera di
Commercio di Verona al Consiglio camerale.
"La Camera di Commercio - spiega il presidente dell'ente,
Giuseppe Riello - è da tempo impegnata nella repressione delle
condotte di concorrenza sleale e nell'intervento attivo su tutte
le situazioni che incidono sul libero ed etico agire del
mercato, condizione imprescindibile per la competitività delle
imprese. Negli ultimi anni, a Verona e provincia, è emersa la
presenza di persone collegate a gruppi criminali di tipo
mafioso, in particolare nel settore economico locale. Abbiamo
quindi stilato un progetto di prevenzione in collaborazione con
Avviso Pubblico, l'associazione dei Comuni che promuovono la
cultura della legalità".
Un approccio apprezzato e condiviso anche dalle istituzioni:
il prefetto Donato Cafagna, il questore Ivana Petricca, la
Guardia di Finanza, i Carabinieri, e la vicepresidente di Avviso
pubblico, Edi Maria Neri.
"C'è la lotta che si fa in aula di giustizia - ha affermato
Cafagna - e quella che si fa in prevenzione ma non basta,
occorre che ci sia una risposta per fare sistema contro
l'ingerenza e l'inserimento delle società non legali che non
limitano ad agire illegalmente ma disperdono su un territorio
sano il germe dell'illegalità e piano piano si inseriscono come
partner economici".
Secondo Avviso Pubblico, in Veneto sono stati confiscati 401
beni e cinque aziende per infiltrazioni mafiose, di questi 80
nella sola provincia di Verona. La Consulta della Legalità
dovrebbe costituirsi entro fine estate ed è composta da un
rappresentante di ciascuna associazione presente nel Consiglio
Camerale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA