Fra gennaio e giugno il calo
medio della ricettività del sistema turistico veneto è stato
mediamente del 70%, dal -26% di febbraio al -62% di giugno, e
nel periodo estivo le prenotazioni sono scese del 77% nelle
città d'arte e del 52% nelle località balneari, assunte come
estremi del comportamento dell'insieme dei comparti.
I dati sono stati illustrati oggi, a Treviso, dai ricercatori
coinvolti nell'Osservatorio regionale veneto sul turismo
promosso da Unioncamere Veneto.
Dall'indagine emerge inoltre come siano cambiati i mercati di
riferimento. Fino allo scorso anno, infatti, il 70% della
clientela era rappresentato da viaggiatori stranieri, mentre
quest'anno la stessa quota, pur su una piattaforma ben più
ristretta, è composta da italiani.
Rispetto alle scelte di chi ha già consumato o affronterà una
vacanza, i contenuti "vincenti" per orientare le scelte delle
destinazioni sono, nell'ordine, la raggiungibilità della meta in
automobile, al fine di poter rientrare subito a casa in caso di
necessità, la conoscenza precedente dei luoghi e l'affidabilità
del sistema sanitario del paese che si andrà a visitare.
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