Due opere di Achille Funi, fra i
più noti interpreti della corrente futurista, sono state
restaurate dai Musei Civici di Treviso con la sponsorizzazione
di Treviso Ricerca Arte, associazione di promozione e
divulgazione dell'arte contemporanea, nell'ambito del progetto
Re.Use.
Le due "tecniche miste" di Funi verranno esposte al Museo
Bailo, nell'ambito dell'esposizione permanente che prenderà vita
con l'inaugurazione della nuova ala del polo museale trevigiano.
Funi è stato un importante esponente della corrente
futurista nel primo '900 assieme a Boccioni, e promotore del
rilancio dell'affresco assieme a Campigli e Sironi. Le opere
custodite a Treviso sono pervenute negli anni '70 ai Musei
Civici come donazione di Maria Calzavara e Natale Mazzolà,
collezionisti e mentori di molti degli artisti del primo
Novecento, primo fra tutti Arturo Martini. Raffigurano, sotto le
specie di due figure allegoriche - Pitagora e Guerriero - due
autoritratti di Funi datati agli anni '30. Uno dei due poi la
dedica autografa a Mazzolà con la data 1956, riferita alla
cessione al collezionista. Per molti anni appesi in uffici del
Comune, erano in precarie condizioni. Il restauro - sotto l'alta
sorveglianza della competente Soprintendenza - è stato condotto
dalla restauratrice Miriam Rampazzo di Padova e dal Laboratorio
degli Angeli di Bologna.
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