Lenzuola bianche stese sull'asfalto
apparecchiate come le tavole da pranzo, con piatti, posate e
bicchieri. A Verona circa un migliaio di ristoratori hanno
manifestato in Piazza Bra, accanto all'Arena, per protestare
contro il Dpcm che impone la chiusura del locali pubblici alle
ore 18.00.
Titolari di ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie sono scesi
in Piazza accanto ai vertici dell'associazione di categoria.
Durante il sit-in di protesta è stato evidenziato che alla fine
di questo "2020
sciagurato" le perdite stimate per il comparto della
ristorazione e del turismo arriverà a 27 miliardi di euro, con
il rischio chiusura per 50 mila imprese a livello nazionale.
"E' stato superato ogni limite, la chiusura dei pubblici
esercizi alle 18 è totalmente insensata e avrà effetti
devastanti sull'economia tutta e sul tessuto sociale. E'
insostenibile. Una scelta disastrosa, quella del Governo, anche
perché disperazione e rabbia stanno montando da Nord a Sud" Ha
dichiarato il presidente di Confcommercio Verona, Paolo Arena.
"Ristoratori, baristi, pasticcieri, gelatieri - ha aggiunto -
non sono untori e hanno garantito finora il rispetto delle norme
investendo di tasca propria per la sicurezza delle imprese, ben
7.000 solo nella provincia di Verona, elemento strategico per il
turismo e per l'indotto".
Il sindaco Federico Sboarina, che ha confermato piena
solidarietà agli esercenti, ha affermato che "il virus
certamente circola dopo le 18.00, quindi la scelta di far
chiudere tutti i locali a quell'ora è assurda e
incomprensibile".
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