L'impiego di una nuova tecnologia a
sensori sismici passivi e attivi - mutuata dall'esplorazione
petrolifera - permetterà nei prossimi mesi di costruire una
inedita mappa 3D del sottosuolo della Cappella degli Scrovegni,
che ospita gli affreschi di Giotto, oltre che dell'anfiteatro
romano che sorgeva nella stessa zona, a Padova. nell'area, a
fine ottobre, Il Comune di Padova, con il centro di ricerca per
lo studio e la conservazione dei beni archeologici (Ciba)
dell'Università del Bo, e il contributo di 'Stryde Limited', è
stato condotto un esperimento con questa nuova sofisticata
tecnologia non invasiva, per acquisire dati sismici passivi e
attivi. Ciò attraverso la collocazione di circa 1500 sensori
sismici indipendenti (nodi) di ultima generazione che hanno
permesso di monitorare per circa 24 ore tutte le vibrazioni che
sollecitano i due monumenti ed eseguire un'acquisizione sismica
3D per onde superficiali. Una volta attivati e sino al loro
spegnimento, i nodi hanno registrato autonomamente sia i segnali
passivi, sia quelli generati artificialmente in punti
prestabiliti con una sorgente controllata. L'intera operazione è
stata monitorata grazie all'uso di un sensore sismico passivo
indipendente posizionato all'esterno della Cappella degli
Scrovegni. I dati così raccolti verranno elaborati nei prossimi
mesi per restituire un modello 3D del comportamento meccanico
del sottosuolo, fornendo informazioni sulla natura e complessità
delle aree indagate, utili dal punto di vista archeologico e
storico ma anche da quello geotecnico, per la conoscenza e
tutela dell'importante sito monumentale.
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