"La tecnologia 5G ha una
conseguenza molto importante, quella dell'"industrial IoT",
l'internet delle cose applicato all'industria". Lo ha affermato
a Verona, intervenendo al Festival del Futuro, Stefano
Quintarelli, tra i maggiori esperti di internet in Italia e
presidente del direttivo Agid.
"Qui - ha proseguito Quintarelli - il vantaggio è notevole,
perché con una rete 5G si riuscirà a collegare un milione di
dispositivi per chilometro quadrato. Nei capannoni ci sono
problemi di interferenze e di posizionamento e cablatura tra gli
apparecchi, con il 5G vi sono tanti dispositivi per fabbrica,
che con le reti tradizionali non potrei connettere. Questo vuol
dire maggiore flessibilità nelle automazioni, nella disposizione
degli apparati senza cavi, che sarà una trasformazione epocale
per gestire le industrie. Sarà la 'killer application' del 5G".
Il rischio, secondo Quintarelli sta "nell'installazione
estesa della rete, soprattutto fuori dai centri abitati, dove ci
sono i distretti industriali. Questo alle compagnie telefoniche
spesso non conviene. La rete probabilmente arriverà tardi
rispetto agli impianti interni. Potremmo vedere all'esperienza
della Gran Bretagna, dove sono state autorizzate frequenze su
base non interferenziale, ossia la propria 'isola 5G', nelle
aziende; è una soluzione possibile", ha concluso.
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