Wine Club, piattaforme proprietarie
di e-commerce, potenziamento dei servizi di delivery, vendite
multicanale. Il mondo italiano del vino guarda oltre l'"anno
nero" 2020 per cambiare fisionomia al proprio business. È quanto
rileva l'indagine 'Il wine business nell'era post Covid-19'
presentata oggi a Veronafiere dall'Osservatorio Vinitaly-Nomisma
Wine Monitor in avvio dell'evento wine2wine Digital.
L'indagine, svolta su un panel di 165 aziende per 4 miliardi
di euro di fatturato, di cui 2,5 relativi all'export (circa il
40% del totale Italia), ritrae quindi un settore che ha vissuto
il 2020 come uno spartiacque, per cui innovazione è la parola
d'ordine. Non tanto nella presenza sui social, già attiva, ma
nella necessità di attivare sempre più strumenti crossmediali,
di intensificare il rapporto diretto, di prestare maggiori
servizi all'utente e di profilare pubblici di consumer da
affezionare negli anni.
I wine club, dall'11% del panel registrato lo scorso anno
saliranno al 57%, così come le degustazioni a distanza, dal 16%
all'84%. L'attivazione di un canale e-commerce proprietario
passa dal 55% all'87%. Per controbattere alla crisi
congiunturale si punta poi alle vendite multicanale (74,1%),
nella diversificazione dell'export (74,1%), nella brand
awareness, nella maggior condivisione con importatori e
distributori, nell'accelerazione delle strategie di engagement
sui social.
Sulle strategie post-Covid, i produttori pensano a un mix di
presenza alle fiere internazionali, al potenziamento dei canali
online e dell'enoturismo, all'ingresso nel canale gdo e alle
masterclass online. Nei prossimi 2-3 anni cambierà tanto (solo
l'1% dichiara che tutto tornerà come prima), mentre le opinioni
più diffuse prevedono riduzioni, in Italia e all'estero, del
numero di locali e dei consumi fuori casa, a cui contrapporre le
vendite online e l'aumento della domanda di vini autoctoni,
biologici, sostenibili. Tra le misure di sostegno, al primo
posto i fondi dell'Ocm promozione (65%), le campagne
istituzionali, gli incentivi alla digitalizzazione e rilancio
degli eventi fieristici.
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