Il Covid ha fermato anche la
'musica' del mago dei juke box, Claudio Tosato, uno degli ultimi
- e il più apprezzato - restauratore delle indimenticabili
'scatole musicali'. Trevigiano di Castelfranco, Tosato si è
spento all'età di 62 anni. Aveva ereditato la passione e
l'attività' dal padre Mario, ex campione ciclistico, diventando
negli anni il restauratore di fiducia di molti nomi noti tra gli
appassionati dei juke box: come Caterina Caselli, che l'aveva
chiamato a Sanremo per affidargli un Ami Continental 1; Marta
Marzotto, Renzo Rosso, patron della Diesel, per riattivare un
Ami I e un Wurlitzer 1015. E poi Red Ronnie, per un Goliath, uno
degli apparecchi più rari e grandi al mondo fabbricato in 600
pezzi. Tosato era uno dei quattro restauratori di questi
apparecchi rimasti in Europa. Uno 'sputadischi' di Claudio urla
anche nella sala ricreativa dei Padri Agostiniani, in Vaticano,
altri fanno suonare ancora i 45 giri d'epoca in mezza Europa. Ma
l'elenco dei clienti di quello che era il mago trevigiano dei
juke box è ancora lungo: a lui si erano rivolti negli annI
Edoardo Bennato, per un Ami J, detto Giubileo, l'ex calciatore
della Juve Paolo Sousa per un Ami Continental, che portava con
se' in ogni trasferimento di carriera; anche Alessandro Del
Piero, aveva bussato alla porta di casa di Tosato per un
Wurlitzer a cd. Alle fiere e alle altre manifestazioni
espositive di settore il suo stand era sempre tra i più
visitati. Tosato passava giorni interi chiuso nel magazzino, in
un festoso gioco di echi, hit musicali e note che le 'scatole
sonore' hanno regalato a tante generazioni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA