Da oltre duemila anni accompagnano,
nel bene e nel male, le vicende degli ebrei italiani. Dal ghetto
all'emancipazione: un percorso fatto di inciampi, di cadute
vertiginose ma anche di struggenti risalite.
'Sinagoghe italiane. Raccontate e disegnate' (Ed. Biblioteca
dell'Immagine, pp.330, 15 euro) di Adam Smulevich, con
illustrazioni di Pierfranco Fabris, propone un itinerario alla
scoperta (e talvolta riscoperta) di questi spazi di culto e
aggregazione così centrali nel panorama urbano ma al tempo
stesso così poco conosciuti dal grande pubblico.
Cosa sono esattamente? Quando nascono? Quali condizioni ne
determinano l'avvento? Perché alcune sono monumentali e altre
invece assai più raccolte?
Da Trieste a Palermo, 'Sinagoghe italiane. Raccontate e
disegnate' (in arrivo la settimana prossima nelle librerie)
ripercorre l'intero arco di questa bimillenaria presenza con
molte curiosità, aneddoti e colore.
Giornalista professionista, classe 1985, Adam Smulevich
lavora nella redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane. Ha scritto alcuni saggi dedicati al complesso rapporto
tra calcio e memoria. Da una sua inchiesta, segnata dal
ritrovamento di alcune testimonianze inedite, è scaturito il
riconoscimento del titolo di 'Giusto tra le nazioni' al
leggendario ciclista fiorentino Gino Bartali.
Pierfranco Fabris è nato nel 1948 a Venezia, dove vive e
lavora. Ha esercitato la professione di architetto per
quarant'anni. Dal 2015 si dedica totalmente alla pittura e
all'illustrazione. Diversi suoi lavori sono stati esposti in
mostre personali e collettive.
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