"Oggi è come quando l'incendio
distrusse tutto. Ma per rispetto di coloro che fecero la grande
impresa della ricostruzione, ce la faremo". Lo ha detto oggi
all'ANSA il Soprintendente de La Fenice di Venezia, Fortunato
Ortombina, alla vigilia della ricorrenza dei 25 anni dal
disastroso rogo che ridusse in cenere il prestigioso teatro
lirico lagunare, il 29 febbraio 1996.
Un anniversario che la città e la Fondazione celebrano nel
pieno della crisi portata dalla pandemia, e dopo altri eventi
che hanno messo a dura prova la Fenice, come l'acqua alta del 12
novembre 2019 che danneggiò gravemente alcune apparecchiature
sceniche.
"E' una significativa coincidenza - ha proseguito Ortombina -
che il 25/o capiti all'interno di una fase così drammatica per
tutto il mondo. Sappiamo che Venezia è in una gravissima crisi
per le sue imprese del turismo. Ma se Venezia ce l'ha fatta
quella volta, con un enorme sforzo di uomini, artigiani,
lavoratori, e restituì nel 2003 la Fenice al mondo, so che ce la
faremo, e proprio per il grande rispetto verso la ricostruzione
ce la dovremo fare", ha concluso.
Per ricordare il terribile evento domani è in programma -
trasmesso gratuitamente in streaming - un concerto della Banda
del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che con enorme sforzo
la notte del rogo impedì che le fiamme si propagassero alle
abitazioni vicine e a tutta la città. La formazione, diretta dal
maestro Donato Di Martile, proporrà musiche di Franz von Suppé,
Niccolò Paganini, Ruggero Leoncavallo, Giuseppe Verdi, Charles
Gounod, Leonard Bernstein, Giacomo Puccini ed Ennio Morricone,
con la partecipazione del tenore Francesco Grollo.
Lo precederà un documentario dello scrittore Alberto Toso Fei
con la regia di Tommaso Giusto, che combina video dell'epoca con
interventi e interviste ai protagonisti di ieri e di oggi.
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