"Non ci sono presupposti per
cambiare zona, ma alla luce dei dati di oggi c'è la conferma che
rimarremo in quella gialla". Forte di un Rt allo 0,63% il
presidente del Veneto Luca Zaia non si aspetta per i prossimi
giorni spostamenti peggiorativi di fascia Covid.
I dati giornalieri della pandemia confermano il calo dei dati
clinici: nei reparti non critici degli ospedali sono ricoverati
1.746 malati Covid (-21). Il Veneto registra nelle ultime 24 ore
668 nuovi contagi, per un totale dall'inizio dell'epidemia che
raggiunge quota 315.509. Frena rispetto ai giorni scorsi il
numero dei decessi: sono 25 in più rispetto a ieri, per numero
complessivo di 9.190 vittime, tra ospedali e case di riposo.
L'andamento positivo dei ricoveri, con il progressivo
svuotamento dei reparti da pazienti Covid, è ripetuto dallo
stesso Governatore. "Le terapie intensive sono al 19% ricorda -
quando la soglia per questa fascia di rischio è del 30%". In
attesa che aumenti il ritmo delle forniture e quindi delle
vaccinazioni, l'obiettivo è di un progressivo ritorno ad una
seppur cauta 'normalità' ospedaliera, "che non vuol dire avere
150 50-160 persone in terapia intensiva e 1.700 in area non
critica - puntualizza -. Questa non è normalità, ma infezione
presente ancora nelle nostre zone".
L'obiettivo di Zaia è di accrescere le scorte di vaccini da
mettere a disposizione, anche attraverso acquisti legali e
diretti all'estero. "E' innegabile che il mercato dei vaccini
che si sta rivolgendo alle istituzioni si sta muovendo e anche
parecchio - osserva -. Spesso questo mercato è alimentato da
intermediari che vanno verificati. Il Veneto è in progress;
qualche incontro c'è stato e se mai fosse vero che si può
arrivare ad una soluzione nella legalità vuol dire vaccinare di
più".
Il Veneto cammina a marce forzate anche nel settore degli
anticorpi monoclonali, particolarmente efficaci nella prima fase
della malattia. La Regione aprirà un 'tavolo' specifico, tenendo
che si stanno già sperimentando nel reparto malattie infettive
di Verona.
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