Quarto trimestre in lieve ripresa
per produzione e fatturato rispetto ai periodi precedenti, con
flessioni più attenuate (-2,1% e -2,4% rispettivamente, a
confronto con lo stesso periodo 2019), anno che si chiude con
una caduta complessiva di 8,7 punti e aspettative congelate in
attesa di avere qualche certezza sull'andamento della pandemia.
E' il quadro sulla manifattura veneta che emerge dal rapporto
VenetoCongiuntura di Unioncamere regionale condotto su un
campione di oltre 2.100 imprese di tutte le province nel mese di
gennaio: una fotografia dalla quale si evince la pesantezza del
secondo trimestre, quello più a lungo interessato dal lockdown,
e una ritrovata vitalità nei mesi successivi, per quanto
insufficiente a compensare le curve negative precedenti (+2,5%
la congiuntura del 4/o trimestre rispetto a quello precedente).
Il documento è stato presentato oggi, a Venezia, dal presidente
dell'associazione delle Cciaa venete, Mario Pozza, secondo il
quale "l'industria regionale regge ed ha dimostrato di avere
tutte le carte in regola per uscire da questa fase complicata.
Ma da sole - aggiunge Pozza - le imprese non possono farcela. Le
parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sono
sicuramente un segnale positivo e confortante siamo d'accordo
con lui sul fatto che tutte le aziende non possono essere
salvate. Il sistema camerale - ha aggiunto - è pronto a fare la
sua parte come ha fatto in questi mesi, diventando l''ambulanza'
delle imprese, supportandole sotto ogni punto di vista per
superare l'emergenza, ma soprattutto per guardare al futuro,
puntando su digitalizzazione ed innovazione".
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