Il contagio Covid continua a
volare in Veneto, ma la campagna vaccinale, causa le mancate
consegne, prosegue col freno a mano tirato. "Da oggi e fino a
martedì prossimo facciamo 4.500 vaccini al giorno come prima
dose, e solo a ultra 80enni e soggetti fragili" ha spiegato nel
consueto punto stampa della Regione il direttore generale della
sanità, Luciano Flor. "Ieri - ha spiegato - abbiamo finito i
malati di fibrosi cistica, e per loro sono al via i richiami.
Mancano circa 220 mila over 80, e con queste forniture andiamo
molto piano; di questi finora ne abbiamo vaccinati 130 mila,
molti nelle Rsa". La situazione però potrebbe migliorare. Flor
ha reso noto che sono in arrivo per sabato 30 mila dosi di
Moderna, martedì prossimo 83 mila Pfizer e il martedì successivo
altri 56.100 Pfizer. "Da aprile - ha aggiunto - dovrebbero
arrivare 120 mila Pfizer a settimana, e questo consente di
accelerare molto sugli ultra 80enni e i fragili. Ci impegniamo a
chiamarli tutti, con l'aiuto anche di associazioni e dei
comuni". I soggetti a maggior rischio saranno vaccinati nelle
sedi di cura.
Intanto i report giornalieri riportano dati sempre per la
diffusione del virus, l'osservatorio della Fondazione Gimbe
conferma che nella settimana 10-16 marzo il Veneto ha registrato
un incremento del 27% dei nuovi casi rispetto alla settimana
precedente. Nel bollettino odierno della Regione sono 1.841
nuovi contagi in 24 ore, e 36 i decessi, per un totale di
361.008 infetti dall'inizio dell'emergenza, e 10.295 vittime.
Sembra frenare la pressione sugli ospedali, con 1.610 ricoverati
nei normali reparti medici (+10) e 207 (+4) nelle terapie
intensive. Tuttavia, ha ammonito sempre Flor, la percentuale di
malati Covid in rianimazione in Veneto è superiore a quella
nazionale, 13% rispetto all'11%.
Anche nella sede della Protezione Civile, che ospita il
punto stampa quotidiano di Luca Zaia, è stato osservato un
minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime del virus.
"Oggi 18 marzo - ha ricordato il governatore - è stata istituita
la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime della
pandemia da coronavirus. Si fano tanti bilanci su questa
tragedia. Voglio solo ricordare le persone che hanno perso la
vita. La nostra è una regione toccata duramente, l'ottava in
Italia per mortalità, l'abbiamo vissuta da vicino. Nei primi
tempi si lavorava a mani nude, senza protocollo operativo, senza
dispositivi. Le persone che hanno perso la vita maldestramente
sono state liquidate come anziane o con malattie. Non posso non
ricordare nei primi tempi la giustificazione che 'ne muoiono più
per influenza'. Una frase ignobile, anche un solo morto è
tragedia"
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