Sono i vigneti di Umbria e Toscana
ad avere riportato i danni maggiori dalle gelate tardive che
hanno interessato in particolare il centro-nord Italia dopo
Pasqua. A evidenziarlo è il monitoraggio di Assoenologi,
realizzato su tutto il territorio nazionale grazie alla sua rete
di esperti.
Danni, seppur minori, sono stati registrati anche in Veneto ed
Emilia Romagna, mentre nelle altre zone non sono stati rilevati
particolari ricadute specialmente nelle regioni del sud.
"L'ondata di gelo - si legge nel report di Assoenologi - ha
avuto conseguenze difformi, a seconda dei territori, su tutto il
territorio nazionale. La situazione appare ad oggi distribuita a
'macchia di leopardo', ma si evidenzia che a soffrire di più
l'evento meteorologico sono state le zone di media collina e di
fondovalle, con danni specifici su quelle varietà precoci che
avevano già emesso i primi germogli".
L'associazione, presieduta da Riccardo Cotarella, spiega,
comunque, che "da questo primo monitoraggio, salvo eccezioni,
non si prevedono ad oggi riduzioni significative del potenziale
produttivo nazionale". Anche se una valutazione effettiva sui
reali danni alla produzione "potrà essere fatta solamente tra
una decina di giorni, quando le gemme passeranno allo stadio
successivo e si apriranno".
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