Una pioggia di borse di plastica
scende dalla Scala Contarini del Bovolo, a Venezia, evocando la
"Fine del pesce" e suggerendo la morte per asfissia a cui sono
condannate molte specie marine. E' la prima installazione che
accoglie i visitatori della mostra "E' per sempre" con opere di
Mara Fabbro e Alberto Pasqual, curata da Alessandra Fantin. Un
itinerario espositivo che punta a rinnovare la consapevolezza
della fragilità della natura e della necessità di difenderla,
modificando abitudini personali e collettive.
L'esposizione, allestita nelle due sale del piano nobile di
Palazzo Contarini del Bovolo, è stata inaugurata questa mattina
alla presenza degli artisti, della curatrice, del presidente di
Ipav Luigi Polesel e di Claudio Beltrame presidente Fondazione
Venezia Servizi alla Persona. "Con questa iniziativa - ha
sottolineato l'assessore comunale al turismo Simone Venturini -
riparte la Scala del Bovolo. Speriamo che sotto questo auspicio
la città possa rinascere con una consapevolezza diversa del
rapporto con se stessa e con l'ambiente che ci circonda, perché,
soprattutto in epoca Covid, è aumentata la sensibilità
ambientale nel mondo e in città. Oggi vedere la plastica che
galleggia in Laguna dà forse più fastidio di un anno e mezzo fa
e non siamo più disposti ad accettarlo".
Dopo l'immersione nel mondo plastico ai piedi della Scala, la
mostra prosegue con le opere materiche dei due artisti. Mara
Fabbro lavora con tasselli da lei stessa creati, con collanti,
sabbia di mare, acrilico e resine miscelati per realizzare
"pixel" che l'artista accosta proponendo mappe che riproducono
rappresentazioni grafiche di territori: metropoli affollate,
lande desolate, città attraversate da fiumi o affacciate
sull'oceano. Nelle opere di Alberto Pasqual è invece il fuoco
l'elemento che plasma la materia. Si tratta di opere in ferro,
cemento e policarbonato che ripropongono il tema dello squarcio
e dello svuotamento dell'individuo.
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