Tutti sapevano che Quentin
Tarantino ama la storia e anche cambiarne il corso nei suoi
film, ma è un po' inaspettato scoprire che conosce bene il fatto
che Corbucci avesse mostrato tutto il suo antifascismo nei suoi
spaghetti western e che i cattivi erano in realtà fascisti con
cinturone, cappello e pistola. È quello che si scopre in
DJANGO&DJANGO - SERGIO CORBUCCI ENCHAINED, documentario passato
fuori concorso al Festival di Venezia e diretto da Luca Rea e
Steve Della Casa.
Nel film una lunga intervista a Tarantino (preparatissimo su
Corbucci perché ne voleva scrivere un libro) e interventi di
Franco Nero (l'attore preferito di Corbucci) e di Ruggero
Deodato (l'aiuto regista di Django). Nel docu, distribuito da
Lucky Red, troviamo anche super8 inediti realizzati sui set dei
film del regista romano e anche animazioni che ricostruiscono il
clima di quegli anni.
Dice Franco Nero all'incontro stampa: "Allora ero
giovanissimo e non ero certo cosciente dell'impegno politico
nascosto nei film di Corbucci, ma è sempre stato per me una
persona speciale che mi ha dato modo di diventare popolare in
tutto il mondo. Era poi una persona di una simpatia unica -
continua l'attore - spesso quando arrivava sul set mi diceva:
quanti vuoi che ne ammazziamo oggi, venti, trenta? E poi lo
faceva".
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