Venezia è stata particolarmente
colpita dal periodo di pandemia e rispetto alla ripresa generale
nelle località costiere e di montagna, nella città lagunare
l'economica legata al turismo ha stentato a decollare. Così
Confesercenti ha inquadrato la situazione in laguna, che risente
in modo particolare l'assenza dei flussi da Stati Uniti,
Australia e Gran Bretagna. Se è vero che gli arrivi della
stagione turistica (maggio-agosto) hanno registrato un +63%
rispetto all'anno scorso, rispetto al 2019 il dato parla di un
effettivo dimezzamento dei turisti (-50%). L'incremento ha
comunque riguardato il turismo più 'mordi e fuggi', con le
presenze che sono cresciute in maniera non proporzionale,
fermandosi ad un aumento del +39%. "Confidiamo che gli effetti
della campagna vaccinale, che già si sono visti in altre
località turistiche, abbiano una ricaduta positiva anche a
Venezia nei prossimi mesi - ha commentato il direttore della
Confesercenti metropolitana Venezia-Rovigo, Maurizio Franceschi
-. Guardiamo con molto ottimismo ai mesi a venire e soprattutto
al 2022. Soprattutto con il prossimo ritorno del mercato
americano in città, ci auguriamo di ritornare sui livelli
pre-Covid".
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