Ha subito la sconfitta a tavolino
per 0-3 la squadra veneta di seconda categoria che domenica
scorsa aveva abbandonato il campo in segno di protesta contro le
offese razziste a uno dei suoi giocatori.
La decisione è stata presa dal Giudice federale della Figc,
poiché "la decisione di abbandonare il terreno di gioco può
essere compresa dal punto di vista etico, ma non può essere
giustificata dal punto di vista della giustizia sportiva".
"Il Codice di Giustizia sportiva - prosegue il testo -
contempla espressamente la fattispecie delle condotte a stampo
razzista e prevede un sistema di sanzioni graduate a carico dei
tesserati e delle società, le quali rispondono anche per i
comportamenti del pubblico. Tali sanzioni, però, non possono
essere forzate unilateralmente dalla società vittima degli
episodi di discriminazione". Secondo il Giudice sportivo,
infine, gli ululati razzisti provenivano da un solo spettatore,
quindi non c'era una "situazione ambientale incompatibile" on la
prosecuzione della gara. Lo stesso organo disciplinare ammette
le "particolari circostanze" e il "comprensibile dispiacere"
della vicenda, riducendo di una settimana la squalifica al
dirigente accompagnatore della squadra.
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