Un paese intero, Tombolo, e il gotha della finanza italiana si sono ritrovati assieme per l'ultimo saluto a Ennio Doris, il banchiere visionario e buono - innumerevoli le testimonianze della sua generosità - spentosi mercoledì notte all'età di 81 anni. Quasi 5.000 persone ai suoi funerali, molte rimaste nell'area attorno alla chiesa, per seguire la cerimonia dai maxi-schermi, perchè la parrocchiale di Sant'Andrea era troppo piccola, ed ha potuto ospitare solo i familiari e i conoscenti più stretti. Una notorietà anche mediatica quella del fondatore di Mediolanum, di cui tutti conoscevano il volto e l'espressione bonaria, attraverso gli spot della banca in tv. Ma proprio nel giorno delle esequie è stato chiaro che il banchiere Doris, milanese d'adozione, amico di Silvio Berlusconi, a capo di un impero che conta 3.200 dipendenti, era rimasto sempre un abitante di Tombolo, paese di 8.000 anime dell'alta padovana, da dove era partito iniziando da zero.
Presenti in chiesa la moglie Lina, i figli Massimo e Sara, i tanti nipoti. Ma ad omaggiare "l'amico Ennio" sono arrivati nel paese dell'alta padovana anche i big della finanza. Silvio Berlusconi, con la compagna Marta Fascina, e la figlia Marina, Marco Tronchetti Provera, Alessandro Benetton, Alberto Nagel e Francesco Saverio Vinci, di Mediobanca, Matteo Marzotto. Tra i presenti anche il governatore Luca Zaia.
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