Lunedì e martedì prossimi saranno
due giorni "da incubo" per gli imprenditori italiani, che
saranno chiamati a onorare la scadenza fiscale più onerosa
dell'anno, circa 27 miliardi di euro da versare tra il pagamento
degli acconti Ires, Irap Irpef e dell'imposta sostitutiva in
capo alle attività in regime forfettario. La stima è
dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre.
Entro martedì, di fatto, lo Stato incasserà un importo che
sfiora la dimensione economica della prossima manovra di
bilancio, che vale circa 30 miliardi.
Gli artigiani, i commercianti e i lavoratori autonomi,
inoltre, dovranno pagare i propri contribuiti previdenziali
all'Inps. Non mancheranno casi in cui sarà difficile onorare
questa scadenza, e la mancanza di liquidità sta tornando ad
essere un problema soprattutto per le piccole e micro imprese.
La scadenza economicamente più importante sarà quella
dell'acconto Ires che, secondo le stime della Cgia, costerà alle
imprese 12,2 miliardi di euro. L'acconto Irap, invece, preleverà
dalle aziende 6,8 miliardi, mentre l'acconto Irpef sarà poco
meno di 6,7 miliardi. Una parte di quest'ultimo versamento sarà
in capo ai soggetti Irpef non titolari di partita Iva. Infine,
dall'imposta sostitutiva in capo ai lavoratori autonomi in
regime forfettario il fisco riceverà 1,2 miliardi.
Anche dicembre sarà un mese particolarmente impegnativo sul
fronte fiscale per tanti imprenditori. Entro il 16 infatti le
aziende dovranno versare i contributi previdenziali e
assistenziali e le ritenute Irpef di dipendenti e collaboratori.
Dovranno, inoltre, pagare l'acconto dell'imposta sostitutiva sui
redditi da rivalutazione del Tfr, il saldo dell'Imu su
capannoni, uffici, negozi e l'Iva di novembre, in caso di
contribuenti mensili. Infine, entro Natale dovranno liquidare
anche le tredicesime ai propri dipendenti.
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