I pazienti ricoverati in ospedale
'con' il Covid, ma non 'per' il Covid , sono in Veneto tra il 10
e il 20% del totale, ma il sistema sanitario è comunque in
difficoltà nell'isolarli nei reparti. E' la fotografia che
l'indagine Survey Fadoi, la Federazione degli internisti
ospedalieri, ha scattato sulla gestione dei ricoverati 'con'
Covid negli ospedali del Veneto. La ricerca sottolinea come non
sia rilevante, allo stato, la quota di ricoveri programmati
rinviati. Così come "di modesta entità" è al momento la
pressione esercitata sui pronto soccorso. La presenza di questi
pazienti è tuttavia capace - rileva Fadoi - di creare gravi
problemi gestionali e di determinare il rinvio di un alto numero
di interventi chirurgici programmati. I medici internisti
ospedalieri sono il personale che assiste oltre il 70% dei
pazienti Covid.
Passando invece ai ricoverati 'per' Covid, Fadoi ne traccia
una sorta di identikit: età compresa tra i 41 e i 60 anni, tra
il 50 e il 60% non vaccinati e con un quadro clinico "di media
gravità". Questo a dimostrazione "che senza una adeguata
copertura vaccinale anche la Omicron può far male".
Mentre a livello nazionale si continua a discutere della
necessità di scorporare i ricoveri dei positivi asintomatici
arrivati in ospedale per altre patologie da quelli
effettivamente per Covid, la survey dimostra che anche la
gestione del primo gruppo di pazienti crea non poche difficoltà
nella gestione di tutti gli altri pazienti ricoverati.
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