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Lesley Lokko, la decolonizzazione aiuta l'architettura

Lesley Lokko, la decolonizzazione aiuta l'architettura

Curatrice Biennale, c'è bisogno di novità anche nella formazione

ROMA, 27 gennaio 2022, 15:02

Redazione ANSA

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"Dopo due degli anni più difficili e divisivi che la storia ricordi, noi architetti abbiamo un'occasione unica per mostrare al mondo quello che sappiamo fare meglio: proporre idee ambiziose e creative che ci aiutino a immaginare un più equo e ottimistico futuro in comune". Sicura e travolgente con tutta la forza della giovane Africa che è orgogliosa di rappresentare e nella quale è fiera di lavorare, Lesley Lokko, l'architetta anglo ghanese che guiderà la prossima Biennale Architettura (a Venezia da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023) commentava così qualche mese fa l'investitura appena ricevuta. "Una scelta audace e coraggiosa", sottolineava ringraziando il presidente della Biennale, Roberto Cicutto. Lasciata New York per la sua Accra, in Ghana, dove con la collaborazione di David Adjaye ha fondato l'Africa Futures Institute (Afi) l'architetta, scrittrice e docente che succederà ad Hashim Sarkis è dunque al lavoro, concentrata sul grande impegno che la attende. E se il tema della kermesse veneziana è al momento top secret, in una densa intervista a thebrief testata online edita da Ppan, ragiona a tutto campo sul futuro di una disciplina nei confronti della quale spiega di sentirsi ottimista: "Lo sono perché ho potuto toccare con mano l'immaginazione di quest'ultima generazione di ragazzi africani", dice. Tra le prime a parlare di genere, identità e potere nell'architettura, temi sempre al centro della sua ricerca creativa, Lokko si sofferma sull'importanza di "decolonizzare" la disciplina: "Considero la decolonizzazione un dono per l'architettura, perché significa aggiungere qualcosa, non sottrarre. Va colmato il divario", ripete. E del resto con un'età media sotto i vent'anni contro i 40 dell'Europa, l'Africa con tutta la sua enorme varietà e complessità è un continente che ha davvero molto da dare anche all'architettura.
   

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