Il cittadino di origine bulgara
che due giorni fa ha causato un incidente stradale
sull'autostrada A28 provocando la morte di due giovani donne, ha
già riportato tre condanne definitive, di cui una per guida in
stato di ebbrezza. Lo rende noto il Procuratore di Pordenone,
Raffaele Tito, precisando che l'uomo "in caso di condanna non
potrà in nessun caso beneficiare della sospensione condizionale
della pena".
Il Procuratore Tito ha anche ricordato che "ricorre la
cosiddetta 'quasi flagranza' quando l'arresto è operato dalla
Polizia giudiziaria sulla base della immediata e autonoma
percezione delle tracce del reato e del Loro collegamento
inequivocabile con l'indiziato. Poiché, nel caso in esame, la
Polizia è giunta sul posto pochi minuti dopo i fatti e, senza
intervalli temporali, ha proceduto all'accertamento dei fatti
che hanno, sempre senza soluzione di continuità, condotto
all'identificazione dell'autore del reato ed alla sua
apprensione presso l'abitazione, è stata richiesta la convalida
dell'arresto obbligatorio in flagranza di reato". Il Procuratore
di Pordenone ha anche precisato che, "rilevando che la causa
dell'incidente, secondo la ricostruzione della Polizia stradale,
va ricercata nella eccessiva velocità del veicolo investitore e
nel mancato rispetto delle distanze di sicurezza rispetto ai
veicoli che precedevano, questa mattina è stata chiesta, al GIP,
l'applicazione della misura cautelare in carcere, contestando il
delitto di omicidio stradale, con le aggravanti di essersi dato
alla fuga, di avere cagionato la morte di più persone e di avere
commesso il fatto in stato di ebbrezza alcolica". Il Procuratore
Tito ha inoltre ricordato che all'indagato è stato contestato il
fatto di non avere ottemperato all'obbligo di prestare
assistenza alle persone ferite.
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