Arriva domani in libreria il nuovo
romanzo dello scrittore pugliese Rosario Vitale, 'Sant'Onofrio e
la contessa' (Gabriele Capelli Editore). Ambientato a Napoli,
nell'estate del 1737, il libro racconta la storia di un
paraguaiano benestante con la passione per la musica, Rodolfo
Pimi Degli Esposti, che sceglie Napoli per i suoi studi
musicali. "Un ragazzo umile", come si presenta lo stesso
protagonista, "ma che non ama essere umiliato"; un giovane dal
cuore puro, legato alla madre lasciata in Paraguay e alla quale
scrive lettere colme d'amore, che si lascia affascinare prima da
una janara, una giovanissima strega e abile cantastorie, e poi
dalla "contessa" Natalia, in realtà una trovatella scappata via
dall'orfanotrofio. La trama del romanzo è anche un abile
pretesto per conoscere meglio eventi storici importanti come
l'inaugurazione del Teatro San Carlo (avvenuta proprio nel 1737)
e personaggi che hanno segnato quel secolo lontano, da Raimondo
di Sangro principe di Sansevero ("la mente più eccelsa in
città") a Francesco Durante, allievo di Alessandro Scarlatti e
insegnante al conservatorio di Sant'Onofrio a Porta Capuana. Un
personaggio purtroppo un po' dimenticato, Francesco Durante, e
che pure fu maestro di Pergolesi e soprattutto di Paisiello, che
ebbe la fortuna di conoscere Mozart. Tra i protagonisti del
libro non manca il compositore Domenico Sarro, anch'egli
pugliese (nacque a Trani nel 1679), proprio come l'autore del
romanzo, che ha vissuto a lungo a Foggia anche se oggi risiede a
Padova.
'Sant'Onofrio e la contessa' è un libro capace di
trasportarci in un secolo affascinante, farci ammirare la
bellezza immortale di Napoli e anche farci riflettere. "Per
essere felice, non importa quello che è - dice la janara nel
romanzo - ma quello che credi; non conta quello che vedono gli
altri, conta solo ciò che gli occhi tuoi vedono".
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