Le ansie domestiche del tempo della
pandemia raccontate attraverso oggetti e utensili da cucina in
oltre 300 disegni dell'artista Antonio Riello. Esposti alla
mostra 'Confined Objects' alla Danielle Arnaud Gallery di
Londra, si potranno vedere fino al 10 marzo. Caffettiere,
bottiglie, pentole, coltelli appaiono a poco a poco come se
stessero materializzandosi in una sorta di "animazione sospesa",
simile a come ci si sentiva talvolta nei mesi di confinamento.
Tutti realizzati con la biro blu, usata per la prima volta
nell'arte contemporanea dal mitico Alighiero Boetti, danno vita
a una sorta di tormentato e parziale reportage di quello che si
potrebbe chiamare "Kitchnescape", il "paesaggio della cucina",
vista come luogo antropologico prima che come laboratorio
culinario.
Artista eclettico, Riello, che vive tra Marostica, in
provincia di Vicenza, e Londra, ha fatto del sarcasmo e
dell'ironia le cifre stilistiche preferite della sua
esplorazione antropologica. Ha esposto fra l'altro al Mart di
Rovereto, al Kunsthalle Wien di Vienna, alla Fondazione Arnaldo
Pomodoro di Milano e alla Quadriennale d'Arte di Roma e dice di
se stesso: "mi considero un 'domatore di idee'".
La mostra - curata dall'anglo-turca Huma Kabakci, anche
direttrice di Open Space Contemporary, piattaforma no profit del
panorama artistico londinese - muove dall'esperienza durante i
primi mesi di lockdown, nel marzo 2020, e si trasforma in
un'opera di ossessiva classificazione. Parte delle opere sono
state realizzate con Gabriele Bonato.
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