Con trattori e animali al seguito,
circa 800 agricoltori hanno manifestato oggi a Mestre (Venezia)
per dire basta "alle speculazioni che stanno strozzando le
aziende agricole" e contro la guerra in Ucraina, che potrebbe
compromettere le esportazioni agroalimentari nell'Est Europa,
che lo scorso anno hanno superato un miliardo di euro.
Sul palco allestito da Coldiretti sul piazzale antistante
l'ingresso di Forte Marghera, si sono alternati allevatori,
pescatori e rappresentanti delle istituzioni politiche, tra cui
il presidente del Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Venezia,
Luigi Brugnaro, per lamentare gli effetti che potrebbero
ripercuotersi sull'economia e il lavoro a causa della guerra
scatenata da Putin.
"Gli effetti del conflitto ucraino - ha ricordato il
presidente di Coldiretti Venezia, Andrea Colla - rischiano di
cancellare completamente il 'made in Italy' a tavola dai mercati
di Mosca e Kiev, aggravando gli effetti dell'embargo deciso da
Putin nel 2014 e da allora sempre prorogato, che è già costato
alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli
ultimi 7 anni e mezzo".
Colla ha quindi ricordato le grosse difficoltà del settore
florovivaistico, che rischia di chiudere "da una parte a causa
del Covid, con il blocco di matrimoni e festività, dall'altro a
causa dei rincari su gasolio agevolato e sui costi proibitivi
per il riscaldamento delle serre". A questo si aggiunge anche il
problema della logistica, "perché - ha concluso - dobbiamo
essere in grado di trasportare nel minor tempo possibile i
nostri prodotti che sono marcescibili, e spesso arrivano a
destinazione già compromessi".
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