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La figlia oscura di Maggie Gyllenhaal trionfa agli Spirit Award

La figlia oscura di Maggie Gyllenhaal trionfa agli Spirit Award

Già premiato a Venezia, vince miglior film, regia,sceneggiatura

NEW YORK, 07 marzo 2022, 14:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Maggie Gyllenhaal con il suo The Lost Daughter (La Figlia Oscura) adattato dal romanzo omonimo di Elena Ferrante ha trionfato ai premi del cinema indipendente. Il dramma sui tabù e le sfide che circondano l'essere madre ha vinto il premio per il miglior film agli Spirit Awards, assieme ai riconoscimenti per la migliore sceneggiatura e la migliore regia.
    I Film Independent Spirit Awards premiano film a budget massimo di 22,5 milioni di dollari. La Figlia Oscura, già premiato per la migliore sceneggiatura a Venezia 2021, ha ricevuto anche tre candidature agli Oscar tra cui quella per la migliore attrice, Olivia Colman. "Il mio film parla una lingua inconsueta: la lingua della mente delle donne", ha detto la Gyllenhaal, dedicando i premi alle "donne nel cinema".
    Netflix si è rivelato vincitore della serata con sei premi, tra cui due per "Passing", il dramma su una afroamericana che si fa passare per bianca nella Harlem degli anni Venti e un altro per la serie sudcoreana "Squid Game". Il giapponese "Drive My Car" ha vinto come miglior film internazionale. Tra i film arrivati in finale c'era anche, con tre candidature tra cui quella per Best Film, "A Chiara' di Jonas Carpignano, la coproduzione italo-francese-svedese-danese che vede un'adolescente calabrese scoprire il coinvolgimento criminale del padre.
    In The Lost Daughter (La figlia oscura), interpretato da Olivia Colman, Jessie Buckley, Dakota Johnson e Peter Sarsgaard, Leda (Colman), sola in una località di mare, osserva ossessivamente una giovane madre e la figlia in spiaggia. Turbata dalla complicità del loro rapporto (e dalla loro famiglia, chiassosa e sinistra), Leda è sopraffatta dai ricordi legati allo sgomento, allo smarrimento e all'intensità della propria maternità. Un gesto impulsivo catapulta Leda nello strano e minaccioso universo della sua stessa mente, in cui è costretta a fare i conti con le scelte anticonformiste fatte quando era una giovane madre e con le loro conseguenze.
    E' la seconda volta consecutiva, dopo il Leone d'oro Nomadland di Chloé Zhao nel 2021, che un film in concorso alla Mostra di Venezia - ricorda la Biennale - vince gli Independent Spirit nelle categorie miglior film e miglior regista.
   

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