A causa dell'invasione
dell'Ucraina da parte della Russia e la generale relativa
situazione economica, per la Cgia di Mestre, l'Italia è a
rischio, non immediato di stagflazione (aumento contemporaneo di
inflazione e stagnazione). Dopo 16 giorni di guerra gli idici
sono il boom dei prezzi di materie prime come nickel (+94%),
gas (+48%) e granoturco (+30%) affiancati ad un crollo dei
consumi.
Un quadro economico - per la Cgia - che potrebbe verificarsi
anche in Italia, così come già è successo nella seconda metà
degli anni '70 del secolo scorso. Non nel 2022, anche se il
trend sembra essere segnato: le difficoltà legate alla
post-pandemia, gli effetti della guerra in Ucraina, le sanzioni
economiche alla Russia, l'aumento dei prezzi delle materie prime
e dei prodotti energetici rischiano, nel medio periodo, di
spingere l'economia verso una crescita pari a zero, con una
inflazione che si avvierebbe a sfiorare le due cifre. Uno
scenario che potrebbe rendere pressoché inefficaci persino i 235
miliardi di euro di investimenti previsti nei prossimi anni dal
Pnrr.
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