Genova resta il porto più
utilizzato dalle imprese per le loro esportazioni. E' quanto
emerge dal rapporto congiunto Srm, centro studi collegato a
Intesa Sanpaolo, e Contship su "Corridoi ed efficienza logistica
dei territori".
L'analisi è finalizzata ad aumentare la competitività della
logistica italiana, coinvolgendo 400 aziende manifatturiere che
esportano o importano via container localizzate in Lombardia,
Emilia-Romagna e Veneto. Il porto di Genova è stato indicato dal
68% delle aziende del campione della ricerca. Venezia e La
Spezia si confermano tra i porti più utilizzati dalle imprese
rispettivamente per il 23% e il 18% nelle operazioni di export.
Per le importazioni importante crescita di Ravenna che raggiunge
il 28%.
In ripresa l'utilizzo del trasporto intermodale da parte
delle imprese. Nell'analisi del 2021 il dato era del 10%, mentre
quest'anno passa al 23%. Migliora il dato relativo alla
logistica gestita del compratore estero passando dal 79% al 60%
(per le imprese che lo utilizzano in export); la percentuale
resta ancora alta per generare un deciso vantaggio a favore
della logistica italiana.
Per i flussi logistici in export, l'Europa resta uno dei
principali mercati di riferimento per il 61% (65% nell'edizione
precedente) delle imprese (Spagna e Francia i paesi dove sono
diretti i maggiori flussi rispettivamente del 22% e del 16%);
cresce leggermente la tendenza ad esportare in Nord America, in
particolare negli Usa (20%). In Import, Spagna (22%) e Francia
(11%) restano i principali partner delle imprese; interessante
anche il dato di alcuni paesi asiatici: Cina (9%) e Giappone
(8%).
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